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Relazioni internazionali, cucina e fotografia (non necessariamente in quest'ordine)

Ancora a proposito dei cevapcici – elezioni in Serbia

La cucina balcanica, si sa, è carica e ben speziata e non manca di riservare sorprese.

Così per me la sorpresa dall’ultima tornata elettorale presidenziale in Serbia mi ha un po’ stupita. Mi aspettavo una riconferma abbastanza tranquilla di Tadic.  Così non è andata. Ha vinto Nikolic.

A ben guardare però, gli ingredienti c’erano tutti.

La Serbia infatti non è insensibile all’aria che tira.

La crisi, l’austerità, le vecchie promesse non mantenute, forzatura di ruoli ed una campagna elettorale arrogante.

Sembra quindi essere stato un voto contro piuttosto che un voto per un candidato [così come si è visto in altre consultazioni tenutesi a maggio].

A supporto di questa teoria anche il dato dell’affluenza: meno del 50%.

E l’Unione ci mette del suo per far pasticci.

Scrive Luka Zanoni su Osservatorio Balcani e Caucaso

Tre ore prima della chiusura dei seggi, il Consiglio dell’Unione europea in un comunicato stampa si è congratulata con Tomislav Nikolić per la vittoria alle presidenziali. Nonostante il rapidoerrata corrige seguito al comunicato stampa, con cui il Consiglio UE ha ammesso l’errore nella comunicazione delle informazioni al pubblico, il tam tam della rete non ha perso tempo a instillare un po’ di dietrologia: alcuni hanno pensato che fosse un trucco di Tadić per spingere la gente a votare, altri che l’UE sapesse in anticipo il vincitore delle elezioni.

Ma l’Europa può star tranquilla. Nikolic ha già detto che non abbandonerà la strada per Bruxelles.

Abbandonarla sarebbe un suicidio, politico, sociale, diplomatico ma soprattutto economico.

Non male per uno che veniva dipinto come l’anti-europeista per eccellenza.

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